Patrizia Antonicelli è nata nella villa di Sordevolo. Villa Cernigliaro, ex Villa Germano. Figlia di Franco A. e di Renata Germano, è cresciuta imparando a camminare sulla ghiaia aguzza e nera tipica della zona.
Il padre di Renata, il notaio Annibale Germano, comprò la villa nei primi del '900.
Patrizia ha vissuto gli anni meno ruggenti della dimora, ma ha assorbito dalle frequenti storie raccontate sui tempi pre e post bellici l'atmosfera, le conversazioni, e le personalità che sono ben rappresentate dalle fotografie del padre raccolte per la prima volta nel libro Ci fu un tempo e successivamente nell'Edizione di Zero gravità Galleria di simboli.

Entrambi i suoi genitori sono sepolti a Sordevolo e quindi è ritornata nella verde Valle dell'Elvo almeno una volta all'anno fino a quando Carlotta Cernigliaro l'ha trascinata con le sue idee e imprese che hanno alimentato nuovi progetti attorno ai suoi straordinari genitori.

È grazie a Renata, con la sua tenacia e famosa generosità, che la memoria del padre è stata conservata e alimentata e le sue carte preservate. Sono stati mesi -quelli iniziali dopo la morte di Franco- senza grandi aiuti ne' morali ne' materiali, e poi anni difficili in cui Renata è però riuscita a realizzare mostre e pubblicazioni.

Ora, affiancata da amici e studiosi, Patrizia sta ritrovando il filo di tanti lavori da portare avanti.

Patrizia ha consegnato le carte i ricordi che erano stati in casa per anni, prima con Renata, poi con lei, a Carlotta Cernigliaro che le conserva nella Villa di Sordevolo. Sono una parte minore della grande raccolta di ogni genere di carta. Disegnata, annotata, stampata, scritta a matita o penna. Ma è solo qui che si trovano alcuni dei pezzi di memoria più intimi e dolci.

Malgrado la vita di Patrizia in luoghi molto lontani e diversi, nel Nuovo Messico, sembri allontanarla, il cambiamento ha invece rinnovato il desiderio di ricongiungersi col suo passato e ricordare i valori, ma soprattutto gli affetti, di coloro che sono stati parte importante della sua vita. Papà e mamma soprattutto.

Villa Cernigliaro, ex Villa Germano, la Dimora storica antonicelliana di Sordevolo, nel Biellese, è vincolata dal Ministero della Pubblica Istruzione e tutelata della Sovrintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio del Piemonte di Torino.

All'inizio del secolo appena trascorso e in pieno regime fascista, grazie a Franco Antonicelli, la Villa diviene luogo d'incontro e di pensiero politicamente dissidente d'intellettuali come: Ginzburg, Bobbio, Pavese, Einaudi, Frassinelli, Croce, Mila, Zini, Pirandello, Montale, Colonnetti, Frassati, Linati, Levi, Tessa e molti altri.

II Centro Studi Franco Antonicelli ricerca nei luoghi di permanenza e d'ispirazione dello scrittore e di quel gruppo di intellettuali chiamato "collettivo spirituale morale" che si riuniva nella Dimora ogni estate per riflettere sui temi di politica, storia, letteratura, poesia, arte, musica.

Dal 1998 la Villa è sede ufficiale dell'associazione no-profit Zero Gravità, Villa Cernigliaro per arti e culture, un'esperienza culturale sostenuta nel primo decennio, principalmente dalla Regione Piemonte, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e dagli enti locali.

L'Associazione, fondata da Carlotta Cernigliaro, Pierluigi Perinotto, Mino Bertoldo e Thomas Emmenegger nel 1999, è dedita alla riqualificazione della Dimora attraverso la promozione delle arti moderne e contemporanee, le performance e gli avvenimenti delle avanguardie storiche postbelliche. Vede la solidale partecipazione di un pubblico, eterogeneo per età e zona geografica, alle manifestazioni intraprese con significativi esponenti della cultura contemporanea italiana e internazionale, fra i più vicini: Nagaswa, Milo De Angelis, Francesco Conz, Mino Bertoldo, Henry Chopin, Lawrence Ferlinghetti, John Giorno, Jack Hirshman e Agneta Falk, Virgilio Sieni, Giovanni Anceschi, Roland Sabatier, Anne-Catherine Caron, Enzo Minarelli e Paul Polansky. Fra i movimenti più seguiti: Fluxus, Lettrismo, Poesia, Poesia visiva e sonora.

II Centro Studi Franco Antonicelli di Villa Cernigliaro ricerca nei luoghi di permanenza e d'ispirazione dello scrittore e di quel gruppo di intellettuali chiamato "collettivo spirituale morale" che si riuniva nella Dimora ogni estate per riflettere sui temi di politica, storia, letteratura, poesia, arte, musica.

In linea con la filosofia de I Parchi Letterari®, coordinati dalla società romana Paesaggio Culturale italiano, esso rappresenta un esempio di sviluppo sostenibile, per una fonte non rinnovabile qual è il territorio, che lega le realtà produttive a quelle culturali attraverso la promozione turistica e l'esperienza letteraria, e integra il turismo culturale alla conservazione dei Beni culturali e dell'ambiente, mettendo in risalto la stretta relazione fra sviluppo turistico, crescita economica e conservazione del patrimonio culturale e ambientale, essenziale per la promozione del turismo responsabile. L'associazione, confidando in un rinnovato interessamento degli enti pubblici, è da tempo imegnata nella creazione di una Piccola Biblioteca Antonicelliana a disposizione degli ospiti e di chiunque abbia il desiderio di approfondire il pensiero di questi uomini, grazie alla collaborazione di Patrizia Antonicelli, e Marta Herling, segretario generale dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli che mettono a disposizione due fondi-nucleo provenienti dall'Archivio Antonicelli e dalla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce. Un nuovo pilastro per Villa Cernigliaro dunque si aggiunge a quello della mostra permanente Franco Antonicelli Galleria di simboli, ancora un passo verso la riconsiderazione della Storia di quell'Italia virtuosa che tanto può contribuire a riorganizzare le nostre coscienze.